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Come usare i prodotti fitosanitari per essere a norma

Le piante, per natura, sono soggette ad avversità di vario tipo. Tra queste abbiamo ad esempio quelle di natura parassitaria (come quelle provocate da insetti o funghi), quelle di natura non parassitaria ma legate al clima (tra cui l’eccesso idrico e gli squilibri termici), o ancora legate all’attività dell’uomo (per esempio irrigazioni scarse o concimazioni eccessive). Purtroppo queste avversità possono causare delle perdite di produzione e dunque un minore reddito per l’agricoltore. Da ciò è nata la necessità dei cosiddetti ‘prodotti fitosanitari’ (conosciuti anche come fitofarmaci) che, in base alla modalità d azione e al loro scopo, vengono suddivise in alcune sottocategorie.

Le principali categorie fitoiatriche si possono riassumere tramite un breve elenco di fitofarmaci:

  • – Insetticidi
  • – Acaricidi
  • – Fungicidi
  • – Repellenti
  • – Fitoregolatori
  • – Erbicidi

Tra i fitofarmaci più diffusi troviamo il glifosate, per il quale nel mondo sono state aperte molte polemiche in merito alla cancerogenicità; in Italia l’uso non è stato proibito, ma solo limitato. Per esempio non si può utilizzare nelle aree frequentate dalla popolazione, o in terreni con una percentuale di sabbia maggiore dell’80%.

Da cosa sono composti i fitofarmaci?

Dunque i prodotti fitosanitari (chiamati anche con la sigla PF) sono quei prodotti che vengono utilizzati per la difesa delle piante, il diserbo delle coltivazioni, per eliminare piante infestanti, per favorire o regolare le varie produzioni dei vegetali. I prodotti fitosanitari sono caratterizzati da quattro componenti principali:

  • la sostanza attiva; in questa categoria vengono comprese sia le sostanze intese come elementi chimici, sia i microrganismi (inclusi virus) che svolgono un’attività verso i vegetali o gli organismi considerati nocivi. Si tratta del componente del prodotto fitosanitario che si occupa di agire contro il parassita, ma allo stesso tempo è la sostanza tossica dalla quale, in base alla sua concentrazione, viene determinata la pericolosità e la tossicità.
  • il coadiuvante, serve a migliorare la concentrazione della sostanza attiva, favorendo la distribuzione della miscela e l’efficacia del principio attivo.
  • il coformulante: anch’esso riduce la concentrazione della sostanza attiva (si tratta di sostanze inerti e diluenti).
  • il sinergizzante; riguarda le sostanze e i preparati che sono in grado di potenziare l’attività della sostanza attiva.

Dove possono essere usati i prodotti fitosanitari?

Questi prodotti possono essere impiegati solamente nella cura dei vegetali e delle piante secondo gli usi riportati sull’etichetta, e non devono esser impiegati per altri scopi come trattare i parassiti degli animali domestici o utilizzarli su colture non idonee. Il loro campo d’impiego può essere nell’agricoltura, utilizzati solo da persone abilitate (come lavoratori agricoli o imprenditori agricoli); nelle aree extra-agricole non soggette a coltivazione come i parchi o le ferrovie; negli orti o nei giardini da coloro che hanno un certificato di abilitazione all’utilizzo dei PF oppure, in assenza del certificato possono esser usati i prodotti fitosanitari destinati agli utilizzatori non professionali; per le piante da appartamento, o da balcone.

Vendita fitofarmaci a norma

I PF possono risultare pericolosi in quanto, contaminando acqua, suolo e aria, sono in grado di causare intossicazioni (anche mortali) nell’uomo, oltre che gravi danni all’ambiente. Per questa ragione i fitofarmaci devono essere usati da persone abilitate con massima cautela. Per quanto riguarda la produzione e il commercio dei PF, ma anche la vendita e l’acquisto di questi, esistono delle determinate disposizioni di legge. La normativa dei fitofarmaci relativa alla vendita e al commercio specifica delle norme minime, rimandando il compito di approfondire maggiormente le procedure per ottenere il Certificato e l’Autorizzazione apposita, alle Regioni.

Per l’utilizzo e quindi per l’acquisto dei PF considerati molto tossici, tossici, e nocivi, sono autorizzate solo persone maggiorenni con apposita autorizzazione (come determinato dal DPR n.290/01). Per ottenere il certificato di abilitazione alla vendita (rilasciato dal Comune), la persona maggiorenne, dopo aver partecipato allo specifico corso di formazione, deve possedere le competenze sugli elementi tossici dei prodotti fitosanitari, degli argomenti derivanti dall’uso di prodotti fitosanitari, delle nozioni sulla legislazione connessa ai fitofarmaci e riguardo la tutela dell’ambiente dall’inquinamento, e degli elementi basilari sull’impiego di questi prodotti nell’agricoltura. Per mantenere la validità di questo certificato bisogna effettuare una nuova valutazione per rinnovarlo, dopo 5 anni.

Come acquistare i fitofarmaci

Questi prodotti, come accennato precedentemente sono suddivisi in ‘molto tossici’, ‘tossici’ e ‘nocivi’. L’acquisto dei fitofarmaci senza patentino non è consentito. Infatti possono essere venduti solo a coloro che sono muniti di ‘patentino’, quest’autorizzazione ha la validità di 5 anni, e viene conferita dall’ufficio regionale competente, alle sole persone maggiorenni che hanno presentato un’ottima conoscenza sui rischi legati alla Conservazione, Detenzione, Manipolazione e Utilizzo dei fitofarmaci, oltre che sul loro corretto uso e impiego dal punto di vista agricolo, ambientale e sanitario.

Nell’autorizzazione vengono inseriti nome e cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza e la fotografia del richiedente. Bisognerà comunque seguire i corsi di aggiornamento organizzati dalla Regione o da privati d’intesa con le Aziende USL, anche per il primo rilascio dl patentino. Inoltre al momento dell’acquisto di prodotti fitosanitari, impiegati su delle colture finalizzate al commercio, bisognerà fornire al rivenditore la Partita IVA dell’azienda agricola acquirente; se invece si acquista per l’utilizzo su orti e giardini il cui prodotto è per il proprio consumo, sarà sufficiente fornire il codice fiscale.

Conservazione dei prodotti fitosanitari

Devono essere conservati in luoghi idonei, lontani da abitazioni per animali, non interrati e non utilizzati per altri tipi di attività. Il locale deve essere asciutto, abbastanza fresco per conservare i prodotti come indicato dalle specifiche ditte produttrici, con pavimenti e pareti lavabili, una porta di accesso chiusa a chiave provvista di cartelli affissi per avvisare del pericolo. I prodotti non devono essere colpiti dai raggi solari e dunque bisognerà riporli su ripiani sollevati. Per possedere un armadietto per prodotti fitosanitari a norma inoltre bisognerà dividere in modo opportuno i prodotti Molto Tossici, Tossici e Nocivi. Gli armadietti devono essere lavabili, con griglie e dei sistemi di aerazioni, chiusi a chiave, e le confezioni non devono trovarsi a contatto diretto di pareti e pavimenti.

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